Come si formano le impronte Ilario Sirigu
Quando un animale cammina su un substrato sufficientemente
deformabile lascia impronte dei suoi piedi (fig. a) e delle sue mani
e straordinariamente per motivi accidentali (per esempio per una
caduta) anche di altre parti del corpo. L'impronta sarà l
immagine più o meno fedele del suo piede (fig. b) a seconda
delle caratteristiche del suolo. Sulla sabbia in genere i
dettagli non si conservano, sul fango troppo imbevuto
dacqua le impronte saranno deformate e parzialmente
richiuse da alcuni colaticci di fango.
Quando invece il fango avrà una granulazione adeguata e
sarà sul punto di disseccarsi si avranno le impronte molto ben
impresse dove sarà possibile osservare dettagli come cuscinetti,
pieghe della pelle e perfino squame e setole. Avvenuto ciò
bisogna che la pista (l' insieme delle orme in successione) non
vada distrutta per l'azione degli agenti naturali (piogge,
esondazioni, ecc.). Così le impronte saranno ricoperte da un
altro strato di sedimento e si manterranno sulla superficie di
discontinuità degli strati (fig. c). Affinché siano rinvenute
è necessario un intervento naturale attraverso fenomeni erosivi
(fiumi, ghiacciai, ecc.) o antropico (coltivazioni, cave, opere
edili, ecc.). Infine bisogna che una persona in grado di riconoscerle
abbia la buona sorte di imbattercisi. In questo caso al fortunato
scopritore l'impronta si potrà presentare con diversi aspetti.
Potrà trovare l'impronta vera e propria (fig. d/2), il coperchio naturale
che si presenterà come un vero e proprio calco in rilievo, detto
controimpronta, (fig. d/1) o infine come impronta di carico,
eletta sottoimpronta (fig. d/3). Questa sottoimpronta si forma
per effetto della forza peso dell'animale sugli strati che non si
trovano a diretto contatto con il suo piede, ha generalmente
forma circolare o ellittica.