Grande Giubileo nel 1450

Scrive nel suo "Libro de croniche e memoria e amaystramento per lavenire", con la serena e disincantata saggezza che lo distingue, il bagnonese Giovanni Antonio da Faie, conterraneo della più nota famiglia Noceti, un membro della quale, Pietro, fu segretario domestico di Niccolò V : ".. l’ano del zubileo che è del 1450 … la mortalità fu bene in asai lochi, ma no generale come fo a l’altro perdono, né non fece sì gran fracasso, fue a Roma, in le magiore parte de le tere de strada e dove fue ghe durò per tuto lo verno …. E io fui uno de queli che ci andai del mese di marzo e steti tra ‘ndare e stare e tornare, trenta e quatro die e spexi fiorini oto per me e per lo cavallo, grazia di Dio tornai sano. …Ma era tanta la moltitudine de la giente che ce sopragiungeva , che el Santo Padre ghe provide che queli 15 die [di permanenza romana, necessari per avere il perdono] li raduse a quatro "