Tommaso Parentucelli

Nato nel 1397 a Sarzana, da Bartolomeo Parentucelli, medico morto in giovane età, e da Andreola di ser Tommaso di Puccio della Verrucola, di una famiglia già legata ai marchesi Malaspina di Verrucola e Fosdinovo, magister Thomas si addottorò in arti e teologia a Bologna, dove, iniziata la carriera ecclesiastica, visse nella casa del cardinale Albergati, e quindi perfezionò la sua formazione con le frequentazioni dell’ambiente umanistico fiorentino. Dopo una velocissima carriera nella curia pontificia, per merito della sua grande cultura e dei brillanti risultati ottenuti nelle legazioni diplomatiche che lo portarono, durante il travagliato periodo dello scisma conciliare, in numerosi paesi europei, fu eletto al soglio pontificio nel marzo del 1447, assumendo il nome di Niccolò V.
Nel suo breve pontificato dispiegò un’ attività di attento governo, volta ad equilibrare i rapporti con i potentati, a "restaurare" la Chiesa, tanto materialmente, nel patrimonio di Pietro e nelle strutture architettoniche, affidate ai maggiori maestri dell’epoca , quanto, ancor più, spiritualmente, soprattutto attraverso la formazione culturale; privilegiò un ritorno allo studio dei classici nella loro lezione originale, e a quello della Chiesa primitiva. Fra i suoi molti meriti basterebbe ricordare la fondazione della Biblioteca Vaticana, in cui trovarono posto moltissimi codici, pure in lingua greca, raccolti con fatica e spesa anche da lui stesso nella giovinezza. I suoi ultimi anni, fino alla morte avvenuta nella primavera del 1455, oltre che dalla malattia, furono rattristati da congiure avvenute in Roma e soprattutto dalla caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi, che avrebbe prodotto gravissimi cambiamenti nella storia di lungo periodo. Conscio della modernità di visione del suo programma per Roma e per la Chiesa, affidò ad un lungo testamento morale, dal suo letto di morte, i suoi progetti interrotti.