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Il nome della città
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Mappa della Spezia datata 1748, Pietro de Cotte, acquarello e penna
 Mappa della Spezia datata 1730, inc.su rame,H.Michelot - L.Bremand
La Spezia rientra in quel piccolo numero di città come l'Aquila, il Cairo, la Mecca, l'Aia, che esigono l'articolo determinativo davanti al proprio nome. Deve essere però chiaro che quel la, che precede il nome, non va inteso come una particella indeclinabile ma come un vero e proprio articolo. Si dovrà quindi dire la Spezia, della Spezia, alla Spezia, omettendo la maiuscola, quando la parola si trova nel contesto del periodo.

Sul nome della città della Spezia si è discusso e trattato a più riprese, senza però arrivare mai ad una etimologia soddisfacente. Una delle difficoltà principali si deve all'incertezza delle sue più antiche trascrizioni. La prima trascrizione di questo nome sembra quella del 1256 in un documento rogato presso Spezam ed in uno del 1260 ove la stessa voce appare come Speciam. La località sembra identificata col cuore della vecchia città, cioè nella zona del Poggio.
Per il sarzanese Bonaventura De Rossi e per Ippolito Landinelli la Spezia è una semplice contaminazione di Ospizia o di Ospitium cioè di ospitale luogo per il ricovero dei viandanti, dei pescatori e dei pellegrini, o dei lunensi fuggiti dalla distrutta città di Luni. Per altri Spedia quasi ab expediendo, cioè deriverebbe dal fatto che alla Spezia vi era un centro per il commercio e la spedizione del sale, il sal album per l'esattezza. Tra le varie etimologie della Spezia non è mancata anche al derivazione dal greco, ai toponimi Aspra Spithia e Spetzia con l'intendo di descriveree l'aspetto del golfo che è formato da tante piccole insenature. Secondo Romolo Formentini, poi, la più antica trascrizione del nome sarebbe il fossato Pieza, che appare in un documento del 1081 nelle carte del Monastero del Tino. Si tratterebbe di una derivazione da palus (palude), attraverso la forma + paleza da cui Speza e Spezia.
La chiave dell'esatto significato che il Pistarino ha creduto trovare nel 1860, si trova in un passo del "Chronicon Ymaginis Mundi" di fra Jacopo d'Acqui. In tale passo la voce Spetie appare come equivalente di petra (pietra), e con tale significato doveva essere ancora inteso all'eopca di jacopo d'Acqui, cioè nel XIV secolo.
A sostegno della tesi di derivazione da personale latino, non dovremmo dimenticare la ricca serie di esempi portati da G.D. Serra, circa la diffusione nel medioevo del nome Specia, dal latino species (bellezza, ornamento, splendore). Il latino species si sarebbe rivolto in specia nella stessa maniera che materies è diventata materia e luxuria è diventata lussuria.
Di tutte le etimologie, la derivazione da un personale, lo si voglia intendere romano come diceva Ubaldo Mazzinim o medioevale come afferma Serra, sembra la più probabile e la più semplice.