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Che se ne dica la Spezia è una città viva, una città che sta cambiando e che sta chiudendo, forse definitivamente, la pagina della sua storia
legata in maniera viscerale all'ambiente militare. La Spezia è sempre stata sinonimo di Marina Militare, fin da quel lontano giorno del 1862
che si posò la prima pietra per la costruzione dell'Arsenale.
Ora che le condizioni storiche ed economiche sono radicalmente mutate la Spezia non è più Marina e tanto meno esclusivamente porto mercantile
e container. Non si può negare che gran parte dell'economia giri intorno a questo fulcro produttivo ma è altresì vero che la spinta verso una
città turistica è notevole. Dimostrazione evidente di questo progressivo cambiamento sono la costituzione dei numerosi, ma soprattutto
validi, Musei cittadini, capaci di attirare numerosi visitatori dall'Italia e dall'Europa e la crescente importanza dei porticcioli turistici
del Golfo: Lerici, Porto Lotti, Cadimare, Fezzano, Porto Venere e prossimamente il Porticciolo Mirabello. Lo stesso recupero del centro
storico, di corso Cavour, di via del Prione, del castello San Giorgio e la nuova struttura di piazza Cavour, il nuovo e progettando
waterfront, insieme al polo croceristico e la nuova città che sorgerà nelle ex aree industriali, evidenziano una generale
inversione di tendenza dell'economia e dello stile di vita spezzino. Turismo, mare e musei. Così si potrebbe sintetizzare la città del
futuro. |
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