Venerdì 26 Aprile 2024, ore 05:06
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Statua stele
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Statue rinvenute presso la cittadina di Luni
Nel 1252 Nicolò Fieschi eresse nell'altura del Poggio un grande palazzo, simbolo del suo potere. Questo palazzo, riammodernato, ristrutturato e riadattato durante i secoli, è il castello San Giorgio.
Le opere esposte sono state selezionate dopo un'accurata indagine analitica sull'intero patrimonio archeologico. Il percorso si svolge in senso cronologico per favorire la comprensione dell'evolversi della storia del territorio spezzino.
Al piano terra sono sistemati resti preistorici e protostorici che documentano gli insediamenti dell'area del Golfo e della Lunigiana storica, con particolare riferimento alle Statue Stele dell'Età del Rame e a quelle dell'Età del Ferro, ospitate nella sala II. Nelle vetrine maggiori sono esposti reperti eneolitici (Eneolitico o Età del Rame: 3400-2000 circa a.C.) provenienti dalla Grotta dei Colombi dell’Isola Palmaria, scavati negli anni 1869-70, e dalla Tana della Volpe di Equi Terme (Massa), materiali di uso comune (olle, ciotole, fuseruole, bollitoi da latte, pentole ecc.) provenienti dai castellari di Pignone, Pieve di San Lorenzo e Castelfermo.
Al piano superiore sono collocati i pezzi della Collezione Fabbricotti, elementi architettonici di età repubblicana e imperiale provenienti da Luni, l'antica Luna, colonia fondata dai Romani nel 177 a.C. durante una fase avanzata delle guerre romano-liguri. I materiali lunensi esposti provengono dalla collezione privata di Carlo Fabbricotti, industriale del marmo, che tra il 1879 e il 1889, indisse campagne di scavo nelle aree dell'anfiteatro, delle presunte terme e del teatro. Questi reperti sono raccolti nelle sale V, VI, VII e VIII del Museo dove si possono ammirare statue ed ex voto dedicati a divinità autoctone, romane ed orientali. In particolare si segnalano Luna, Silvano, Ercole, Venere ed Iside. Ritratti e sculture che esprimono la particolare immagine che la società romana voleva dare di sé, esprimendo i valori della forza, dell'equilibrio, della nobiltà, uniti ad un sobrio gusto per il lusso, sono raccolti nella sala VIII. Qui si trovano statue di personaggi togati, nell'atteggiamento tipico dei magistrati; un esemplare, particolarmente ben conservato, proviene dal teatro e raffigura il togato con in mano il "volumen" (rotolo di un manoscritto) e lo "scrinium" posto accanto ai piedi calzati con calcei (calzari) patricii.
Dalle terrazze-copertura, spaziose e suggestive, è possibile avere una visione a tutto campo del Golfo.