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Lerici |
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Incastonata in una tra le più belle insenature della Riviera Ligure,
Lerici è definita la Perla del Golfo. Lo studio del suo antico nome,
portus illycis, che potrebbe derivare dal greco iliakos
(iliaco,troiano), induce a pensare che la sua fondazione derivi da
un gruppo di esuli della guerra di Troia. Ed è confermata tale
teoria, dalle caratteristiche del territorio che presenta numerose
analogie con le coste greche e una bellezza dei luoghi degna di
Venere, a cui e dedicata una delle sue baie, la Venere Azzurra.
L'antica Mons Ilicis, monte dei lecci, fu un frequentato centro
balneare già in età romana ma, dal punto di vista commerciale ebbe
poca importanza, dal momento che il centro dei traffici rimaneva
Luni.
La prima notizia certa dell'esistenza di Lerici risale al secolo
VIII allorché i pirati saraceni vi distrussero una chiesa dedicata a
Santa Marta. Nel 1152 si trova il nome di Lerici citato in un atto
ufficiale col quale i signori di Vezzano vendettero il paese ai
genovesi, nonostante l'opposizione dei Malaspina, tradizionali
alleati dei Pisani. Da quella data Lerici entra nell'orbita della
repubblica genovese. Al sorgere delle lotte fra Genova e Pisa
per il predominio sul mare, come zona di confine, il borgo è oggetto
delle dispute delle due potenze marittime. Così nel 1241, dopo la
battaglia dell'isola del Giglio e la sconfitta di Genova, i pisani
si impossessarono di Lerici, costruendovi una base navale
fortificata: sorge così un borgo murato che si estese nell'attuale
centro storico. Dopo 15 anni di dominazione pisana, in cui fu
costruito il castello di San Giorgio, Lerici tornò sotto la
dominazione della repubblica di Genova che ricostruì il castello e
il borgo, completandolo nel 1273. Tra il Seicento ed il Settecento
il borgo raggiunse il massimo sviluppo urbanistico e cominciò ad
affermarsi come centro turistico. Le bellezze di Lerici fecero
innamorare generazioni di letterati, una lunga tradizione che inizia
col poeta latino Flaco e prosegue con Dante (che cita Lerici nel
terzo canto del Purgatorio), Boccaccio (che qui ambienta il finale
di una sua novella) e Petrarca (che indica il fortissimus Eryx come
dimora della dea Atena, cercatrice d'olio), i romantici inglesi come
Shelley (che qui trovò la morte in un naufragio), Byron e lo
scrittore Lawrence. E proprio per il fatto che fu meta prediletta di
molti letterati il suo golfo è chiamato Golfo dei Poeti.
Poco distante da Lerici sorge il borgo di Tellaro, un tipico e
carateristico paesino ligure, arroccato su uno sperone roccioso, con
strettissimi carrugi e scalette.
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