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NOTE SUL CENTRO STORICO 4
1 - INTERRAMENTO DEL TRAFFICO IN VIALE ITALIA
Il tema dell'interramento del traffico in Viale Italia, con prosecuzione dei giardini verso mare e ristrutturazione dell'intera superficie, si è imposto allattenzione della città, di esponenti politici o di categoria, di amministratori. La proposta diviene di più stringente attualità dopo la presentazione dei progetti dell'autorità portuale, e il confronto avviato su di essi dalle Amministrazioni locali. Tali progetti, infatti, per alcuni aspetti riguardano direttamente la linea del fronte a mare (calata Paita, passeggiata Morin e relativa infrastrutturazione).
Salutiamo con soddisfazione il consenso di esponenti della Regione al progetto su Viale Italia e la volontà manifestata dal Presidente Biasotti di partecipare al finanziamento. Insieme con il richiamo del Sindaco Pagano all'impegno contenuto nel suo programma elettorale, si tratta dei più autorevoli riconoscimenti della nostra iniziativa.
Il gruppo tematico conferma l'interesse per soluzioni progettuali di livello corrispondente all'importanza dell'opera, senza che ciò comporti oneri procedurali eccessivi e sia di ostacolo alla sollecita e concreta predisposizione dei relativi provvedimenti di ordine urbanistico e finanziario.
Resta, comunque, inderogabile la necessità di una programmazione coordinata delle diverse iniziative in via di realizzazione o ipotizzate sul fronte a mare (ristrutturazione "primo bacino", proposta di ampliamento passeggiata Morin, parcheggio interrato sotto il piazzale Fiorillo, destinazione specchi acquei, banchine, pontili ecc.). Indipendentemente dalla richiamata esigenza di una valutazione oculata delle procedure e dei relativi costi, va fatto valere, comunque, il metodo della progettazione partecipata. Su idee di massima da proporre subito (secondo il buon criterio di" battere il ferro finché è caldo!"), mediante apposite iniziative, convegni ecc.., è auspicabile l'avvio di un confronto che sappia far leva sulla partecipazione diffusa dei cittadini e sulle risorse di professionalità esistenti nella nostra comunità.
Il valore innovativo che acquista per la città il progetto del nuovo varco a mare, con il riuso del primo bacino portuale e le iniziative di servizio che vi saranno allocate, è indiscusso. Ma non attenua la significatività delle proposte di ristrutturazione e riorganizzazione di quella che deve consolidarsi come la più qualificante apertura verso mare per la città, con l'area dei giardini e la passeggiata Morin svincolate dalla barriera di superficie del Viale Italia. Anche l'ampliamento di quel tratto di passeggiata, interrando per 89 m. lo specchio acqueo di fronte alla Morin, secondo quanto ipotizza il piano portuale, deve essere valutato attentamente.
2 - RISTRUTTURAZIONE DEL FRONTE A MARE (PASSEGGIATA MORIN)
Non dimentichiamo che l'idea dell'interramento del traffico di Viale Italia aveva alla base il recupero dell'antica "piazza della marina" che si apriva davanti alle mura della città sino alla costruzione dell'Arsenale: un grande spazio libero in diretta connessione con la spiaggia attraverso il carugio dritto (via Prione) da porta della marina e, attraverso l'odierna via Da Passano, da porta Romana.
L'obiettivo era (e torna ad essere, data l'attualità del problema dopo la presentazione del PRP) il rapporto della città con il Golfo, per far vivere la città in un più stretto legame con il mare, sia per una migliore fruibilità di esso eliminando la barriera di viale Italia, sia per consentire una migliore penetrazione da e per il centro storico, nell'ottica di un rafforzato sviluppo turistico.
Non dimentichiamo che piazza della marina si apriva appena fuori delle mura ed il mare giungeva fino all'attuale via Don Minzoni. Con la piantumazione delle 100 palme di via Mazzini ed il primo interramento si arrivò all'attuale sistemazione con la passeggiata Morin e la conservazione del primo nucleo del porto alla foce del Lagora.
Gli alberi dei giardini, crescendo, hanno finito per ostacolare sia otticamente sia fisicamente la lettura di alcuni spazi urbani sino ad impedirne anche una corretta fruizione. Così i giardini fronte via Chiodo hanno cancellato piazza della marina ed oggi, oltre la barriera del Viale Italia, anch'essi finiscono per essere di ostacolo per arrivare al mare, in una sorta di barriera rafforzata ad arte dalla cancellata dell'area verde che chiude anche via da Passano.
Se si osservano i progetti dei giardini storici, in alcune vecchie piante della città, è interessante notare come essi si irradiano da un centro in asse con via Prione corrispondente all'antica rotonda di piazza della Marina e sono chiusi lateralmente dai portici di via Chiodo, dai portici di via Cadorna e da quelli di via Persio e davanti hanno il mare. Una grande piazza in cui il "pratone" diventava un ordinato giardino con un edificato perimetrale che si spingeva verso mare. (La nascita di corso Cavour spostò, poi, il disegno centrale dei giardini sull'allineamento della nuova via con il monumento a Garibaldi. Gli alberi di alto fusto del boschetto hanno chiuso completamente la visione del mare e dell'architettura laterale e hanno fatto perdere l'idea di piazza).
La proposta di ristrutturazione dell'intera superficie conseguente all"interramento del viale e, in un'ottica del tutto diversa, il riempimento a mare proposto dal PRP possono essere, quindi, l'oggetto di una grande sfida progettuale per arricchire di funzioni il fronte a mare in cui potrebbero trovare spazio anche nuovi elementi architettonici destinati alla cultura (arte, musica, etc), di grande valore simbolico per la città e un contenuto numero di attività legate al divertimento ed al ristoro.
Ma il prezzo da pagare non deve essere la perdita di un altro spazio acqueo, l'avvicinamento agli sporgenti portuali, da un lato, e all'interramento realizzato per il "Mirabello", dall'altro, lo stravolgimento dell'immagine simbolo della città, l'aumento dei percorsi per chi viene a piedi dal centro storico, gli alti costi e tempi di realizzazione.
Ispirandosi a quella lettura storica che ci ha guidato e che andremo di seguito ad utilizzare per il Lagora, potrebbe essere più qualificante, ed anche più realistico, intervenire su una maggiore integrazione degli attuali giardini cercando di far rinascere piazza della marina nella posizione in cui era.
L'interramento del traffico di viale Italia, anche settoriale, creerebbe quegli spazi necessari alle funzioni sopra citate; i percorsi pedonali non sarebbero allungati, ma solo favoriti e la passeggiata storica sarebbe conservata; non verrebbe alterato l'equilibrio naturale del luogo oltre il limite rappresentato dalla Morin.
Si può prendere in considerazione l'inserimento di nuove attività (bar, ristoranti, piccole attività commerciali, luoghi di incontro musicali in grado di alimentare rinnovati flussi turistici) direttamente sul mare, proponendo architetture di dimensioni tali che non ostacolino la gradevole visuale del golfo e dell'orizzonte marino.
3 - RINATURALIZZAZIONE E NAVIGABILITÀ DEL LAGORA
L'idea sul Lagora che abbiamo cercato di lanciare è quella legata alla rinaturalizzazione e navigabilità. Siamo convinti che sia improponibile pensare ad una soletta e alla realizzazione di parcheggi e box nel viale Amendola.
Anche in questo caso c'è un'immagine della città che non può essere stravolta da interventi irreversibili che se da un lato offrono qualche posto macchina in più, dall'altro cancellano irrimediabilmente quel confine fra città ed arsenale che nel Lagora ha l'unico elemento urbanisticamente corretto. Non dimentichiamo che il Lagora fa parte del disegno dell'Arsenale e che il patrimonio da difendere non è il muro ottocentesco in se stesso, ma è il suo "respiro" verso la città con i suoi bastioni tondeggianti e i ponti. Quello rimasto fra strada e muro è oggi lo spazio minimo per mantenere la sua bellezza ed importanza monumentale e solo la navigabilità e la rinaturalizzazione possono essere gli strumenti per intervenire sulla sua sistemazione.
Il commercio si valorizza innanzitutto con interventi che in primo luogo siano migliorativi dell'immagine della città. Non pare accettabile la ricerca di soluzioni del problema dei parcheggi funzionali ad un centro storico ristretto e già intasato, a scapito di un viale "storico" della città. Ë sufficiente osservare come i parcheggi in viale Garibaldi abbiano compromesso l'immagine del Viale; in questo caso però la situazione è facilmente reversibile.
Anche in tale zona della città dobbiamo lavorare non sull'aggiunta di spazi che cancellino la memoria storica ma sull'utilizzazione di quelli esistenti: i problemi legati alla viabilità (piccola e grande) e alla sosta devono eventualmente essere ricercati in una nuova integrazione con l'Arsenale militare che potrebbe costituire un grande patrimonio di risorse (servizi, turismo, cultura etc) anche a fini occupazionali.
4 - PROGETTAZIONE PARTECIPATA DELLE RISTRUTTURAZIONI NEL CENTRO
Al recupero dell'identità storica della città e alla sua valorizzazione devono essere rivolti i piani delle luci e del colore e quelli relativi all'arredo, intesi finora dall'Amministrazione come progetti piuttosto marginali rispetto a più vistosi interventi infrastrutturali o viabilistici. E'mancata, quindi, la promozione di forme di partecipazione che hanno potuto finora esprimersi solo come iniziativa dei cittadini, mediante i Comitati od il nostro Gruppo Tematico, anche se spesso costretti a suggerimenti o proposte "a posteriori".
Si è dimostrata, comunque, utile la discussione, da noi richiesta di un confronto preliminare alla approvazione dei progetti di ristrutturazione delle piazze quali fondamentali punti di aggregazione: motivata la richiesta di pedonalizzazione della Piazza Cavour, e, per Piazza Ginocchio, del ripristino del monumento a Felice Cavallotti, come anche le riserve espresse sulla sistemazione di Piazza Sant'Agostino e il confronto avviato dall'Amministrazione su altre piazze del centro: Garibaldi e Saint Bon (anche se tutto proposto finora più in funzione delle soluzioni viabilistiche che della godibilità ambientale) e su Piazza Brin.
Da Piazza Saint Bon, dall'esperienza di un impegno comune con il Comitato difesa della piazza è maturata nei partecipanti al Gruppo Tematico la convinzione e l'opportunità di porre con decisione all'Amministrazione la rivendicazione della "progettazione partecipata", richiesta condivisa anche dal Comitato di Piazza Saint Bon che l'ha formulata a sua volta nell'incontro con il Sindaco e da noi proposta ora più dettagliatamente con la allegata nota dell'ing. Marinaro (la riqualificazione di Piazza Saint Bon).
E' il caso di aggiungere che lo stesso metodo viene richiesto per la definizione delle soluzioni inerenti il trasporto pubblico e la pedonalizzazione di Piazza Cavour e per la sistemazione di Piazza Brin, ritenendo non appropriato un procedere "casuale" nel rifacimento dei marciapiedi della zona senza un preliminare progetto globale di arredo che deve partire dalle soluzioni da individuarsi, unitariamente per la piazza e le vie che vi fanno capo, nell'insieme (arredo, viabilità, portici e giardini, illuminazione, ecc). Anche i cortili, ristrutturati, vanno considerati nell'insieme, come spazi pedonali, fruibili.
Una ristrutturazione del centro sufficientemente articolata nei diversi agglomerati o luoghi caratteristici sui quali è cresciuta la vecchia Spezia, nel richiamo alla storia e alla formazione della città, dovrebbe valutare altresì come ricollegarsi ad essa nella sistemazione dell'area di Via De Nobili-Via Colombo: l'area del pittoresco laghetto della "Sprugola", emblematico della città.
5 - "UN GRANDE CENTRO"
Possiamo ritenere che quello che abbiamo tratteggiato nei nostri incontri e documenti sia il disegno di un "grande centro" che da un lato supera la frattura con la zona nord attraverso la riqualificazione di Piazza Brin, Piazza Saint Bon, Piazza Garibaldi mediante la valorizzazione degli assi di penetrazione longitudinali (Cavour, Prione) e di quelli trasversali (Bixio, Milano) in discesa dalla stazione e dall'altro salda la città al golfo attraverso una riprogettazione del fronte a mare e delle vie che dal centro storico penetrano alla Morin.
L'idea di un "grande centro" trova i favori di una vasta parte della città, quella del quartiere Umbertino e di piazza Saint Bon, che devono rinascere sia socialmente sia commercialmente attraverso interventi di pari dignità rispetto a quelli realizzati in questi ultimi anni nel centro storico. Sono in contraddizione con questa impostazione soluzioni improvvisate, fuori da una considerazione generale degli assetti del centro e delle tendenze da incentivare o meno nelle sue diverse parti e funzioni. Pare, perciò, fuori di ogni razionalità l'ipotesi dello spostamento del mercato del venerdì nell'area dei giardini, non solamente per l'insostenibiilità da un punto di vista ambientale, ma per l'ulteriore impoverimento delle funzioni commerciali nella parte nord della città. Sarebbe preferibile valutare, in sintonia con le proposte di riordino viabilistico e di pedonalizzazione, l'opportunità di una distribuzione più diffusa del mercato nel reticolo delle piazze o vie traverse del Viale (e della Piazza) Garibaldi e strade contermini verso la parte nord della città.
Un centro più dilatato risolve i problemi di traffico, crea interessi in altri luoghi della città, crea nuovi spazi urbani.
Un "grande centro" con due grandi porte: da un lato il golfo, dall'altro le 5 terre. E' auspicabile anche nella progettazione del porto una visione unitaria che non sia condizionata solo dal traffico dei contenitori, ma soprattutto dalle visuali porto-città e viceversa e dalla linea di costa, che rispetti un equilibrio con l'insieme del golfo e che l'immagine della città non ne risulti deturpata.
(Allegato a cura dell'ing. Marinaro): LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SAINT BON
Le presenti note costituiscono una breve sintesi delle proposte del gruppo tematico emerse nei vari incontri che si sono succeduti sul progetto comunale della rotatoria di Piazza S.Bon.
In particolare in esse si pone laccento sulla necessità di riqualificazione architettonica ed urbanistica della piazza.
Superati i problemi legati ai flussi veicolari che interesseranno la rotatoria e salvaguardati i pini, riteniamo però sottolineare che allo stato attuale manca un progetto complessivo che coniughi : viabilità , arredo urbano, commercio , aggregazione sociale.
Negli ultimi incontri con lAmministrazione è stato ribadito il concetto che gli interventi in piazza Saint Bon non devono essere finalizzati alla realizzazione di un nodo viabilistico , ma essere mirati a far diventare questo spazio urbano un forte elemento di caratterizzazione della zona nord e per valorizzare limmagine della città per chi arriva dalla stazione ferroviaria.
In questottica deve essere progettata la piazza .
É necessario quindi dare risalto alla originaria funzione di Piazza S.Bon come spazio urbano che, oltre alla propria ed indiscussa centralità di aggregazione sociale per gli abitanti della zona , consente di raggiungere Corso Cavour attraverso una via Bixio che deve ritrovare il decoro e limportanza che aveva ad inizio secolo, quando nelle adiacenze della stazione ferroviaria si andava sviluppando larchitettura Liberty.
Tale funzione potrà essere svolta dalla piazza solo attraverso segni progettuali quali lilluminazione e larredo che devono trovare continuità sia nel tratto di via Fiume pedonalizzato, sia in via Bixio.
Da questa premessa nasce lidea forte di cui il gruppo tematico si fa promotore: legare in unico progetto la sistemazione di Piazza Garibaldi con Piazza S.Bon.
Alla fontana di Piazza Garibaldi deve corrispondere la fontana di Piazza S.Bon individuando un allineamento ed una continuità fra i due monumenti che dovrà materializzarsi sia attraverso la pavimentazione, sia attraverso lilluminazione e larredo.
Dalle due piazze può prendere vita un grande spazio urbano , una sorta di largo che restituirà vigore commerciale alla zona ed eserciterà un forte richiamo turistico.
Dalloriginaria rotatoria nasce quindi il progetto che possiamo sintetizzare con il nome
Largo delle due fontane .Tale progetto segue i principi informatori del PUC che mira ad una saldatura fra città storica (tre - seicentesca) e città consolidata (ottocentesca). Tale saldatura può realizzarsi solo attraverso interventi che effettivamente dilatino il centro storico con la valorizzazione di spazi che per la loro storia, per la loro posizione e per la loro architettura possono svolgere unimportante funzione in quel modello di sviluppo turistico culturale che la città sta perseguendo.
La Spezia, novembre 2001
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NOTE SUL CENTRO STORICO 3
(dopo l'incontro pubblico del 20.6.2001 con il Sindaco della Spezia)
L'incontro col Sindaco Giorgio Pagano ha rappresentato un contributo apprezzabile all'iniziativa del nostro "gruppo tematico", nella logica - riaffermata dal Sindaco - di un modello decisionale non plebiscitario, ma fondato sulla concertazione.
Qui si ritrovano le ragioni stesse del "gruppo" come struttura aperta, propositiva, non pregiudizialmente collocata, volta ad un un più ampio coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, per una progettazione partecipata degli interventi della Civica Amministrazione.
Ciò presuppone il dialogo, che si ritiene utilmente avviato nell'incontro, e la concretizzazione, che passa per l'ulteriore sviluppo del confronto, anche in forma più stringente, sui singoli punti.
Si richiamano, a tal fine, alcune grandi questioni oggetto delle elaborazioni del comitato e dell'incontro:
Fronte a mare e problema Lagora.
È significativo il consenso espresso dal Sindaco all'idea progettuale dell'interramento del Viale Italia, con prosecuzione dei giardini verso mare e ristrutturazione dell'intera superficie. Pare conveniente valutare con prudenza ipotesi di megasoluzioni, per non indebolire la sollecita e concreta individuazione dei relativi provvedimenti di ordine urbanistico e di possibili finanziamenti comunitari o impieghi di oneri di urbanizzazione di opere contigue, come il porticciolo turistico. Resta, comunque, inderogabile e urgente la necessità di una programmazione coordinata delle diverse iniziative in via di realizzazione o ipotizzate sul fronte mare e a mare (destinazione specchi acquei, banchine, pontili ecc.).
Altrettanto significativo è il consenso alla proposta di rinaturalizzazione del Lagora e l'interesse per quella di navigabilità, almeno del primo tratto del canale, che é proposta di forte rilievo culturale per il richiamo a valori importanti legati alla storia e alla formazione della struttura urbana della città: ciò esclude trasformazioni del sito non orientate alla ricostruzione della sua identità storica.
Progetti del restauro di vie e piazze.
Si è dimostrata utile la discussione, da noi richiesta dopo i primi interventi operati dall'Amministrazione, di un confronto pubblico preliminare alla approvazione dei progetti di ristrutturazione delle piazze quali fondamentali punti di aggregazione.
Si riafferma, quindi, la richiesta di pedonalizzazione della Piazza Cavour perché possa corrispondere alla funzione commerciale e a quella di luogo urbano significativo, e la richiesta per Piazza Ginocchio di un ripristino del monumento a Felice Cavallotti e dell'aiuola nelle dimensioni originarie, affinché almeno una delle piazze del centro rievochi storicamente la vecchia città. (La soluzione non può essere in alcun modo di impedimento anche all'uso della piazza - e del tratto di Via Prione prospicente il "Lia" - per mostre ed esposizioni all'esterno).
Per le altre piazze del centro: Garibaldi e Saint Bon (a parte, per quest'ultima, l'aspetto della viabilità per la quale tutti i partecipanti all'ultima riunione di consultazione tecnica hanno approvato la proposta alternativa alla rotatoria) si manifestano dubbi, quanto all'arredo, sulla insistente idea di fontane "chiuse" dalla circolazione veicolare, proposte più in funzione dell'assetto della viabilità che della godibilità ambientale.
Emergenze e programmi del colore e dell'illuminazione.
Il nuovo incontro su "emergenze di valore storico architettonico e progetti per il centro città" - oltre le possibili puntualizzazioni sugli argomenti richiamati - consente di presentare la serie di rilevamenti per la classificazione di edifici ed altre emergenze di valore storico-architettonico effettuati come iniziativa specifica all'interno del "gruppo tematico". E di indicare percorsi di valorizzazione delle zone del centro, riprendendo anche proposte già contenute nei nostri documenti precedenti, sul colore e l'illuminazione, tese al recupero dell'identità storica della città.
La Spezia 4 luglio 2001
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NOTE SUL CENTRO STORICO 2
(con integrazioni dopo il dibattito al Centro anziani del 26/4/2001)
A completamento della rivisitazione del centro storico nelle note precedenti, diviene urgente definire meglio alcune questioni relative alla ristrutturazione delle principali piazze della zona nord (Brin e Saint Bon), connesse, specie la seconda, alle proposte di ristrutturazione del traffico.
Piazza Saint Bon e l'aggiornamento del PUT
Si ritengono inopportuni interventi drastici sul sistema di circolazione nella zona nord prima del completamento della variante Aurelia, tangenziale che escluderà dalla città il traffico di attraversamento, e prima della concreta predisposizione di un sistema adeguato di parcheggi a corona della zona stessa.
Si ritiene, infatti, che i parcheggi ipotizzati nella fase due del PUT siano troppo aleatori, lontani nel tempo e decentrati rispetto alla zona (e quelli da recuperare in zona, troppo contradditori rispetto allesigenza, comunque, di garantire, anche per esigenze ambientali, la fluidificazione del traffico ancora necessariamente da prevedersi in città).
Si configurano come inopportune forzature i sensi unici e riduzioni delle sedi stradali di corso Cavour e di via Garibaldi, nonché le cosiddette scelte di moderazione quali ostacoli artificiali e rallentamenti imposti che, anziché garantire la fluidità, rischiano di provocare maggiori intasamenti e inquinamenti.
Un progetto di riorganizzazione della circolazione nella zona nord, in attesa della verifica di ulteriori possibilità a seguito dellentrata in funzione della tangenziale, può articolarsi fondamentalmente sulla deviazione a destra (su via A. Ferrari in direzione viale Amendola, via Sauro) del traffico in entrata al ponte della Scorza, sulla disincentivazione di accessi in città dalle strade suddette, nonché sul senso unico verso monte in via Fiume (senza consentire alcuna corsia nella direzione da ponte Scorza-Spallanzani che riprodurrebbe intersezioni di correnti di traffico in piazza Sanit Bon, oggetto della protesta dei cittadini).
La viabilità allinterno del perimetro via Ferrari, viale Amendola, viale Garibaldi, via xx Settembre, via Fiume dovrà subire gli opportuni adattamenti ai fini di maggiore funzionalità, sempre come circolazione interna alla zona. Conseguentemente, una volta privata dal traffico di attraversamento, si ritiene giusta lutilizzazione della Spallanzani anche in uscita dalla città senza i limiti orari attuali.
Ciò esclude ogni necessità di rotatoria in piazza Saint Bon, suggerendo di fatto leliminazione di ogni intersecazione di flussi di traffico solo che venga introdotto in via Paleocapa lobbligo di svolta a destra verso monte su via Fiume e, analogamente, lobbligo di svolta a sinistra nella stessa direzione da via N. Bixio
Area militare tra via XV Giugno e via N.Sauro
Si ribadisce quanto accennato nel primo documento sulla necessità di riqualificare quest'area non escludendo la possibilità di reperire anche parcheggi.
La riduzione del traffico nel Centro città necessita come si è già accennato di parcheggi a corona, in parte questi potranno anche essere individuati in questa zona. All'altezza di viale Garibaldi è previsto un parcheggio in struttura nell'attuale sede delle Associazioni d'Arma che dovrebbe coprire un fabbisogno di circa 250 posti macchina se si dovesse confermare la pedonalizzazione di piazza Brin e piazza del mercato. Nella fase transitoria, fino alla realizzazione del parcheggio in struttura, si può pensare ad una migliore utilizzazione per gli stessi fini di viale Fieschi.
Un programma d'insieme per la ricostruzione delle piazze:
Piazza Brin
Le considerazioni sopraesposte di contenimento del traffico in centro città favoriscono la riqualificazione di Piazza Brin in cui si puo prevedere la totale pedonalizzazione; infatti il traffico verso monte di Corso Cavour potrà essere deviato a sinistra in via Milano e rientrare da via Corridoni. La stessa operazione verso mare potrà essere realizzata su via Roma con via Napoli. Si potrà prevedere una totale pavimentazione in pietra che si colleghi a quella esistente sotto i portici.
Piazza Saint Bon
Anche in questo caso la riduzione del traffico al solo senso ascendente consentirà la riqualificazione della piazza e il mantenimento dellarea verde; in particolare si ritiene che debbano essere mantenuti i pini esistenti e si debba prevedere un'adeguata pavimentazione con criteri unitari.
Uguale attenzione si dovrà avere per l'area verde sopra strada.
Piazza del Mercato
Lidea di realizzare una "piazza nella piazza mantiene un elevato grado di aggregazione e valenza urbana a condizione che larea sia pedonalizzata, organizzando traffico in via dei Mille, via F.Rosselli, via Gramsci e via Roma.
Prevedendo l'attraversamento della piazza coperta da parte di autobus si annullerebbe il significato e lo scopo della modifica apportata al progetto con la copertura centrale.
Anche l'ipotesi di un progetto di ristrutturazione di piazza Garibaldi con una fontana (che verrebbe presumibilmente ad essere disposta su una metà della piazza) esige un'attenta valutazione.
Si ritiene comunque opportuno che le ipotesi di ristrutturazione di fondamentali punti di aggregazione, quali le piazze del centro, siano sottoposte ad un confronto pubblico preliminare all'approvazione dei progetti, in una logica di "progettazione partecipata", che consenta anche una valutazione d'insieme trattandosi di proposte che riguardano una parte rilevante del centro cittadino (piazze Ginocchio, Garibaldi, Saint Bon, Cavour, e Piazza Brin).
Navigabilità del Lagora e sua rinaturalizzazione
Un altro aspetto che attiene al recupero ed alla riqualificazione del Centro è la navigabilità del Lagora fino alla porta principale dellArsenale.
Il tratto che raggiunge viale Garibaldi dovrà essere rinaturalizzato con un dragaggio che ripristini la massicciata originale, studiando insieme alla Marina Militare una strategia che consenta un deflusso costante delle acque.
L'attenzione che poniamo sul Lagora e su viale Amendola a fronte delle mura ottocentesche dell'Arsenale rientra a pieno titolo nella strategia che ha ispirato il gruppo di lavoro tematico sul Centro Storico: recupero dell'identità e valorizzazione ambientale del centro città.
Lipotesi dovrà essere studiata contemporaneamente alla realizzazione del porticciolo turistico favorendo lintegrazione delle due funzioni.
Programmazione delle installazioni sul fronte a mare
La strategia che ha ispirato il gruppo di lavoro tematico sul centro storico è incentrata sulla riqualificazione ambientale e sul recupero di alcuni manufatti e piazze. Questi obiettivi sono perseguibili, come si è detto, con gradualità in quanto connessi al traffico e alla mobilità in generale: la ristrutturazione del fronte mare è quello di maggiore rilevanza in quanto favorisce un rapporto diretto col mare da parte della città; si ritiene che il fronte mare debba recitare l'importante ruolo tra il percorso culturale cittadino (Museo Lia, ecc) e gli itinerari turistico culturali di cui il nostro golfo è ricco.
Desta qualche preoccupazione l'installazione di pontili galleggianti sulla passeggiata Morin; tali scelte non possono avvenire al di fuori di un momento di partecipazione dei cittadini evitando quanto già avvenuto con l'attuale pontile. Pur condividendo la necessità di incrementare il turismo anche con iniziative similari, si ritiene che questa funzione debba essere svolta primariamente dalla stazione marittima; comunque si dovrà studiare, anche in fase transitoria,una possibilità del genere considerando con molto equilibrio la dislocazione di nuove installazioni sul fronte mare nelle diverse parti del golfo e, in questo ambito, le funzioni che si intendono attivare o confermare sul fronte corrispondente alla passeggiata Morin.
La Spezia 25/5/2001
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NOTE SUL CENTRO STORICO
(con integrazioni dopo il dibattito al Centro anziani del 13/2/2001)
Il PUC allarga i confini del Centro Storico alla città ottocentesca.
È una scelta molto giusta verso il recupero dellidentità storica
della città.
Recupero dell'identità storica
Unipotesi di rivisitazione dellarea che va da via Aldo Ferrari
al mare evidenzia varie possibilità di approfondimento.
Un aspetto preliminare è quello inerente la classificazione degli
edifici e del loro valore storico-architettonico; una risposta
a questo problema dovrebbe essere data dallindagine effettuata
per il PUC che potrà essere utilizzata in fase esecutiva. A questo
proposito si auspica che i criteri che hanno informato lindagine
siano scientifici e valutino leffettivo valore architettonico
dei manufatti evitando vincoli diffusi con conseguenti difficoltà
operative.
La possibilità di intervenire sui manufatti storici può seguire
due percorsi: far vincolare gli stessi dalla Soprintendenza per
accedere a possibili finanziamenti pubblici con procedura burocratica
abbastanza complessa, o favorire iniziative alle quali partecipino
lAmministrazione Comunale ed i privati utilizzando fondi dellUnione
Europea.
Altro aspetto importante è quello gestionale; sarebbe opportuno
che lAmministrazione Comunale, a fronte di un tema così ampio,
riuscisse ad esprimere maggior coordinamento tra i settori urbanistici,
dei lavori pubblici e del traffico.
Purtroppo si è persa loccasione di un dibattito sui progetti,
prima dellavvio dei lavori di pavimentazione e di arredo, ormai
già realizzati nella parte centrale della città.I risultati sono
generalmente apprezzabili. Un confronto più approfondito e preliminare
avrebbe consentito, tuttavia, esiti più condivisi per quanto concerne,
per esempio, la coerenza della pavimentazione e dellarredo di
piazza S. Agostino con il palazzo settecentesco che la caratterizza
e per la collocazione del monumento della Contessa che, per le
sue dimensioni, non pare possa avere una sua autonomia spaziale
ma debba essere collocato in nicchia in sede appropriata.
Progetto di recupero della zona nord e riqualificazione di Piazza Brin
Per il quartiere Umbertino sono necessarie strategie di recupero
sia edilizio che urbanistico. Un tema di grande rilievo è quello
della riqualificazione di piazza Brin. È necessario rivedere tutto
il sistema della pavimentazione ridisegnando larea unitariamente;
come prevede il PUT, larea davanti alla chiesa potrebbe essere
pedonalizzata; i portici dovrebbero avere un sistema di illuminazione
più qualificata, non soltanto più illuminante, ma disposto in
modo da valorizzare la qualità del porticato. Unaltra considerazione
riguarda il fatto che piazza Brin, nel tempo, si è configurata
più come giardino che come piazza; in particolare lorganizzazione
delle aiuole converge verso la bella fontana centrale troppo spesso
trascurata o usata per finalità diverse alla sua natura di opera
darte. Si vuol dire che nella cura del verde e dei tipi di piantumazione
(altezza e dimensioni) bisogna sempre mantenere chiari due obiettivi:
la percezione della fontana e della piazza con le sue facciate
storiche.
Una tema di recupero, sempre nella zona nord della città,riguarda
il complesso di edifici compresi tra via Nazario Sauro e via XXV
Giugno; sono aree militari ma il livello di degrado e il sottoutilizzo
riguardano lintera città; sempre in tema di aree militari e tenendo
conto dello straordinario patrimonio di architettura militare
che è presente nellArsenale si auspica la possibilità di un utilizzo
parziale ad usi civili.
Programma delle luci e del colore
In relazione ai programmi del colore e della illuminazione,auspicando
un ampio dibattito sugli stessi, si ritiene di evidenziare una
serie di proposte sempre tese al recupero della identità storica
della città. Via Nino Bixio con facciate dellottocento; Palazzo
Crozza in via Cavour; per lo stesso è opportuno realizzare lapertura
del museo su via Cavour per creare un collegamento più visibile
con la città. Le facciate più importanti dal punto di vista architettonico
sono quelle relative ai palazzi del settecento di piazza S. Agostino.
Altre facciate degne di attenzione sono il retro del Teatro Civico
ed il retro del cinema Cozzani, entrambe con sculture di Magli,
e in piazza Saint Bon, per questultima si vuole sottolineare
come la proposta di rotatoria sia completamente fuori scala in
rapporto alle dimensioni dellintorno e troppo penalizzante per
il verde; si aupica un intervento che pur con gli stessi obiettivi
sia meno invasivo.
Le piazze del centro: la "piazza nella piazza" e la pedonalizzazione
Per piazza del Mercato è stata formulata una proposta più rispondente
alla richiesta emersa dalla città che vede la piazza come luogo
urbano significativo e luogo di mercato.
Nel piano di risistemazione delle piazze del centro, si rileva
lopportunità che almeno una di esse rievochi storicamente la
vecchia città: per la piazza Ramiro Ginocchio si potrebbe valutare
il ripristino, quantomeno, dellaiuola con il monumento a Felice
Cavallotti, parlamentare, scrittore e giornalista della fine dellottocento,
il cui ricordo sè tramandato nella memoria degli spezzini anche
grazie a stampe e cartoline riproducenti, appunto, la piazza e
il monumento, scomparso durante il ventennio, a lui dedicati.
Altre piazze per le quali è necessario pensare un progetto sono
piazza Cesare Battisti e piazza Beverini
La ristrutturazione del fronte a mare: l'interramento di viale Italia
Un tema che, però, la città sentirà in modo particolare sarà quello
del ritrovato rapporto diretto col mare. Lipotesi diventa concreta
con linterramento di viale Italia. Questa proposta, di grande
valenza urbanistica, elimina la barriera che, di fatto, impedisce
laccesso al mare e recupera, in un quadro di modernità, limpianto
storico dellintera area. Linterramento potrebbe favorire la
formazione di un grande parcheggio; altre soluzioni non risolvono
il problema: il contatto della città col mare deve avere una forte
continuità fisica , questo aspetto non può essere risolto con
passerelle o sottopassi che, oltre ad inconvenienti di vario genere
(barriere architettoniche, aspetti igienici) non annullerebbero
leffetto di forte discontinuità col mare. A questo proposito
si veda il documento storico allegato. Come si evidenzia nella
stesso, dopo labbattimento delle mura seicentesche, la città
si apre al mare; il Pratone si trasforma in giardino ed il fronte
mare, già a quellepoca, diventa il luogo collettivo per manifestazioni
fieristiche e musicali.Via Da Passano e via Diaz ancora oggi vanno
confermate come collegamento della città storica al mare.Il collegamento
diretto col mare esalta le nuove funzioni previste nel PUC del
porticciolo turistico sul lato est e del primo bacino sul lato
ovest.
Altra questione di notevole interesse ambientale riguarda la navigabilità
del Lagora per lo meno fino alla Porta Centrale dellArsenale.
Tutto questo in unottica di riqualificazione urbana e recupero
della tradizione storica
La Spezia,22/2/2001
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