L'idea sul Lagora che abbiamo cercato di lanciare è quella legata alla rinaturalizzazione e navigabilità. Siamo convinti che sia improponibile pensare ad una soletta e alla realizzazione di parcheggi e box nel viale Amendola.
Anche in questo caso c'è un'immagine della città che non può essere stravolta da interventi irreversibili che se da un lato offrono qualche posto macchina in più, dall'altro cancellano irrimediabilmente quel confine fra città ed arsenale che nel Lagora ha l'unico elemento urbanisticamente corretto. Non dimentichiamo che il Lagora fa parte del disegno dell'Arsenale e che il patrimonio da difendere non è il muro ottocentesco in se stesso, ma è il suo "respiro" verso la città con i suoi bastioni tondeggianti e i ponti. Quello rimasto fra strada e muro è oggi lo spazio minimo per mantenere la sua bellezza ed importanza monumentale e solo la navigabilità e la rinaturalizzazione possono essere gli strumenti per intervenire sulla sua sistemazione.
Il commercio si valorizza innanzitutto con interventi che in primo luogo siano migliorativi dell'immagine della città. Non pare accettabile la ricerca di soluzioni del problema dei parcheggi funzionali ad un centro storico ristretto e già intasato, a scapito di un viale "storico" della città. Ë sufficiente osservare come i parcheggi in viale Garibaldi abbiano compromesso l'immagine del Viale; in questo caso però la situazione è facilmente reversibile.
Anche in tale zona della città dobbiamo lavorare non sull'aggiunta di spazi che cancellino la memoria storica ma sull'utilizzazione di quelli esistenti: i problemi legati alla viabilità (piccola e grande) e alla sosta devono eventualmente essere ricercati in una nuova integrazione con l'Arsenale militare che potrebbe costituire un grande patrimonio di risorse (servizi, turismo, cultura etc) anche a fini occupazionali.

Prospetti delle mura dell'Arsenale, tratti da "La Spezia" di A. Fara, Editore Laterza

Il Secolo XIX, 22 novembre 2001

Il Secolo XIX, 4 aprile 2001

Business, 1 gennaio 2001