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Il primo, decisivo, motivo di contrarietà alla rotatoria è l'opposizione dei cittadini del quartiere: non la vogliono. È ritenuta struttura non adatta ad uno spazio limitato, in centro, immediatamente circondato da abitazioni e molto trafficato da pedoni e non necessaria.
Esiste, infatti, e viene di seguito indicata diversa possibilità di razionalizzare i flussi di traffico indispensabili, senza incentivarli maggiormente. (Disposta in pieno centro e lungo una direttrice di traffico già pesantemente gravata, la rotatoria finisce, infatti, per richiamare altro traffico anziché snellirlo disincentivandolo).
In quella collocazione, essa è in contrasto con tutte le dichiarate intenzioni dell'amministrazione e con provvedimenti adottati o proposti anche per vie e piazze viciniori per migliorarne la vivibilità, eliminandone o riducendone traffico ed inquinamento. Non pare giusto che sia Piazza Saint Bon a farne le spese.
Si dà atto che rispetto alle prime ipotesi presentate non vengono più abbattuti i pini (e la gente del quartiere si augura che venga anche definitivamente accantonata ogni idea di loro sostituzione) ed è stata eliminata la proposta corsia monte-mare sul tratto da Piazza Saint-Bon alla Galleria.
Inoltre, gli abitanti hanno chiesto (ed è stata riconosciuta accettabile la richiesta) di mantenere l'attuale senso di Via Bixio.
Osservando lo schema di progetto proposto si nota che:
Venendo riservato l'uso di Via Fiume in senso monte mare ai soli mezzi pubblici e venendo pedonalizzato il tratto della medesima da Piazza Saint-Bon a Piazza Garibaldi, e soppressa la corsia inizialmente prevista da Piazza Saint-Bon alla galleria, la rotatoria è inutile:
- non serve bus diretti da monte alla stazione dal momento che non esiste alcuna linea atc proveniente dal ponte della Scorza che va al piazzale della Stazione; (ed è assurdo, prevedere una rotatoria per qualche singolo mezzo di soccorso o di polizia che molto episodicamente può aver a fare quel percorso ed ha modi alternativi per giungere alla Stazione)
- altrettanto assurdo ed esagerato è prevedere una rotatoria per servire un piccolo svincolo (che piega verso via dello Zampino), per le poche auto che potrebbero giungervi dalla Stazione, dal momento che questa e quella da Via XX settembre sono le uniche provenienze dalle quali hanno accesso alla rotatoria le autovetture private (ma se provengono dalla Via XX settembre giungono in Via dello Zampino meglio e più direttamente dalla stessa, come accade attualmente).
- inoltre, la prospettiva della pedonalizzazione o forte riduzione di utilizzo della Via Paleocapa, rende il progetto ancora più inconsistente.
Si configura uno spreco abnorme di terreno destinato a strada e sottratto ad una più ampia disponibilità di zona a verde (Anche la corsia interna, impraticabile data la ridotta dimensione dell'impianto, ma evidentemente necessaria per concorrere al diametro esterno sufficente per la "rotazione"; concorre allo spreco di territorio).
Anche il semplice raffronto visivo con la soluzione alternativa proposta dal Comitato per la difesa di Piazza Saint Bon e dal "gruppo tematico" mostra uno sproporzionato uso di spazio a strade, a scapito dell'uso pedonale e a verde.
Ciò é perfettamente comprensibile se, ove scorrono attualmente le due corsie stradali che "tagliano" l'insieme della piazza, con la rotatoria se ne avrebbero quattro (due cerchi concentrici) più che raddoppiando in quel punto l'"ingombro" stradale e se ne aggiungerebbe poi un'altra con lo "svincolo" (come abbiamo visto, inutile) per Via dello Zampino. Tutta la parte centrale dell'area verrebbe così destinata ad una rotatoria, una barriera materiale e psicologica per i pedoni, che rende loro difficoltoso l'attraversamento e spezza quella "continuità pedonale dalla Stazione al mare" fra gli obiettivi della revisione del P.U.T.
Proposta alternativa
Premesso che per radicali modifiche, parrebbe più opportuno il rinvio a dopo che fosse stata completata la variante Aurelia e concretamente predisposto un sistema adeguato di parcheggi a corona, si ritiene che un progetto di riorganizzazione della circolazione dovrebbe ora limitarsi fondamentalmente alla deviazione a destra (su via Aldo Ferrari in direzione viale Amendola) del traffico in entrata al ponte della Scorza e al senso unico verso monte in via Fiume, orientando su questa direttrice il traffico proveniente dalla galleria, quello proveniente da Via Nino Bixio e quello proveniente dalla stazione (Via Paleocapa), senza bisogno di rotatoria.
Il traffico verso la Stazione anche proveniente da monte dovrebbe, infatti, giungervi attraverso il Viale Garibaldi e Via XX settembre, come avveniva prima della recente modifica del traffico apportata all'incrocio Via Bixio - Via Paleocapa. (Per le linee di mezzi pubblici diretti alla stazione si condivide l'opportunità di sollecitare all'ATC una riduzione con trasferimenti sulle linee selezionate per giungervi).
Deve essere mantenuta l'attuale direzione alla Via Nino Bixio, anche per disincentivarne l'uso dal flusso di traffico proveniente dalla galleria (che va, invece, dirottato, come quello proveniente dalla stazione, verso Via Milano, via Castelfidardo o il ponte della Scorza).
Non si comprende come la prospettata inversione del senso di Via Bixio e Via Milano possa ridurre ulteriormente e fluidificare il nodo Piazza Saint-Bon, e facilitare le manovre dei bus da e per la stazione, dal momento che bus provenienti da Via Fiume per la Stazione non ve ne sono e l'inversione di Via Bixio escluderebbe anche bus che provenissero da questa. In effetti quell'inversione non fluidifica ma appesantisce, attrae traffico sulla rotatoria rendendola appetibile per chi disincentivato dalla chiusura di Via Fiume, ritrova utile usare la galleria per imboccare poi Via Nino Bixio.
Il Viale Garibaldi e le strade che scendono perpendicolarmente per innestarvisi (Via Roma o Via Gramsci), non potranno essere ridotte ad unica corsia, ma dovranno necessariamente prevedere, a lato della corsia normale, anche una per mezzi pubblici per ovviare a rischi ed emergenze altrimenti insuperabili.
Riferito alla tab. alla pag.2 (numerata 4) della proposta progettuale del Comune con la proposta alternativa si ha già l'abbattimento dei due terzi dei flussi venendo eliminati tutti quelli diretti a Fiume mare: da Bixio 180 , da Fiume monte 760 , da XX settembre 500, da Paleocapa (170)
Il progetto di arredo
Il progetto, considerato nell'insieme, con rotatoria pavimentata e giochi d'acqua al centro sarebbe apprezzabile per una situazione in cui si rendesse indispensabile la rotatoria (anche se occorrerebbe pur sempre chiedersi se corrisponda allo schema progettuale migliore quello della fontana chiusa tutt'intorno da una doppia corsia di circolazione veicolare, che rivela - come del resto pare evidente anche per Piazza Garibaldi - un'idea di fontana in funzione della viabilità anziché della godibilità ambientale).
Gli abitanti del quartiere rivendicano un progetto qualificato di arredo complessivo della piazza, ma non subordinato alla rotatoria e non in funzione di essa.
Si rende, quindi, necessario pensare ad altro progetto (anche giochi d'acqua, se si ritiene, ma svincolati dalla "blindatura" degli anelli di circolazione veicolare), con una soluzione più libera e più fantasiosa, inserita in un contesto che saldi meglio piazza e strade con riequilibrio degli spazi, mediante riduzione di quelli destinati a strade a favore di quelli a verde e uso pedonale.
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Da "Il Secolo XIX" del 2 luglio 2001
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Il progetto del Comitato, le strade grigie bordate di nero con l'indicazione della direzione di marcia in rosso, è qui sovrapposto al progetto del Comune per facilitare la comprensione delle differenze tra le due soluzioni
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All'attenzione di: Ass. Cozzani
Oggetto: ipotesi alternativa alla rotatoria P. S. Bon: valutazione
Come richiesto nella recente riunione ho valutato la soluzione viabilistica di risistemazione della Piazza Saint Bon, alternativa all'ipotesi di realizzazione della rotatoria con precedenza all'anello.
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L'idea progettuale si basa su di una forte semplificazione dell'intersezione di Piazza Saint Bon ottenuta grazie ad una netta riduzione delle manovre possibili e all'interdizione al transito nella via Fiume lato mare.
Come riportato nella schematizzazione il flusso principale uscente dalla galleria Spallanzani e diretto verso il ponte Scorza assumerebbe il ruolo di asse principaIe dell'intersezione sul quale si realizzerebbero le due manovre di immissione dai traversi: dalla via Bixio sarebbe possibile la sola svolta a sinistra, dalla via Paleocapa la sola svolta a destra.
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Un'intersezione così configurata potrebbe essere regolata semplicemente con due dare precedenza in corrispondenza delle due immissioni laterali: il flusso principale verrebbe senz'altro smaltito in maniera efficace, così come molto probabilmente anche le immissioni laterali. Riguardo agli attraversamenti pedonali si potrebbe scegliere di realizzare una regolazione semaforica a chiamata per uno di essi, prima delle immissioni, oppure potrebbero essere tutti trattati con interventi di moderazione della velocità.
Rispetto alla rotatoria avrebbe il vantaggio di "consumare" uno spazio inferiore.
Quindi se si analizza l'intersezione quale elemento isolato la soluzione proposta è certamente competitiva rispetto alla rotatoria in termini di prestazioni trasportistiche ovvero di riduzione dei tempi di attesa all'incrocio.
I costi dipendono essenzialmente dalla superficie dell'intervento e dalla tipologia e qualità dei materiali: se questi ultimi s'ipotizzano analoghi i due interventi non dovrebbero differire sensibilmente con un certo svantaggio per la soluzione a rotatoria.
Quindi se si assume quale dato di base lo schema viabilistico riportato in precedenza la soluzione proposta è da ritenersi accettabile e preferibile alla rotatoria che sarebbe superflua in ragione delle esigenze di traffico: per accogliere questa soluzione bisogna però verificare non solo il funzionamento della singola intersezione ma l'impatto di tale soluzione viabilistica su tutto il grafo viario.
Il PUT in approvazione ipotizza il senso unico direzione monte nella via Fiume, ma ipotizza altresì la possibilità di raggiungere la Stazione attraverso la via Bixio.
In fase di studio di dettaglio della rotatoria, in conformità a specifica richiesta dì ATC è stato pensato di sostituire il ruolo della via Bixio con la via Milano.
La Stazione Ferroviaria Centrale della Spezia, è un nodo di traffico di. rilevante importanza, densamente abitata nell'intorno con previsione di costruzione nel breve termini di due rilevanti strutture di parcheggio.
Il raggiungimento di tale area, sulla base del PUT in approvazione, è previsto dalla Galleria Spallanzani per chi proviene dalla zona centro-est, dal viale Garibaldi per chi proviene dalle zone centro e dalla direttrice Portovenere.
Per chi proviene dall'asse Pegazzano - Rebocco - Chiappa e dalla Val di Magra l'accesso alla Stazione è garantito dalla direttrice Gramsci Bixio (o Milano - Fiume) nel caso di applicazione integrale del PUT, dalla direttrice Cavour - Bixio (o Milano - Fiume) nell'ipotesi di prima applicazione con il solo senso unico nella via Fiume e mantenimento dell'attuale doppio senso Cavour- P. Verdi. La stessa direttrice è da utilizzarsi per i bus che provenienti dal centro devono dirigersi in Stazione (o per una quota di essi).
Questa possibilità è da ritenersi essenziale in considerazione della situazione ambientale della via Spallanzani, bisogna ricordare che la via Spallanzani, insieme alla via Fiume nei pressi del Ponte Scorza è storicamente il "buco nero" della zona centrale e già il PUT riconsidera l'utilizzo della galleria aperta 24 ore (seppur con tutte le garanzie fornite dal nuovo sistema di sensi unici).
L'idea di blindare completamente l'accesso alla zona Stazione Vicci per chi proviene dalla zona Nord della città imporrebbe conseguentemente il trasferimento di tutti questi traffici attraverso l'itinerario Amendola - Garibaldi-Spallanzani con l'effetto di caricare le già cimentate strade: se per il viale Amendola il rischio può essere solo quello di peggiorare il livello di servizio, per via Spallanzani si correrebbe il serio rischio di raggiungere e superare livelli di emissioni nocive con la possibilità di inficiare tutta l'operazione (senso unico di via Fiume e sua pedonalizzazione compresi).
In una prospettiva un po' più lontana (ma non lontanissima) bisogna poi pensare al ruolo della variante Aurelia e alle modifiche delle abitudini e degli itinerari che ne conseguiranno.
I programmi prevedono l'apertura del primo lotto (dalla Chiappa al Felettino) nel 2003. Non è difficile ipotizzare che coloro che provengono dalla zona Felettino e da Buonviaggio (quindi da tutta la Val di Magra) per raggiungere la Stazione Centrale troveranno più agevole percorrere alcuni chilometri di strada con velocità media elevata e priva di ostacoli (la nuova tangenziale) piuttosto che attraversare tutta la città. Questi flussi andranno ad aumentare considerevolmente le relazioni tra la zona nord della città (Fossitermi) e la Stazione: l'ipotesi di obbligare tutti questi transiti (sommati oltretutto ai bus diretti in Stazione) ad utilizzare il viale Garibaldi - via Spallanzani, risulta, a parere dello scrivente, molto contraddittoria rispetto ai dati di inquinamento a nostra disposizione e quindi assolutamente da sconsigliare.
F.to IL FUNZIONARIO
Ing. Gianluca RINALDI
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Dopo l'approvazione, nella riunione del 27 giugno, del progetto alternativo alla rotatoria elaborato dal "gruppo tematico", anche lo studio dell'ing. Rinaldi - a lui "commissionato" evidentemente allo scopo di individuare argomentazioni utili al "recupero" delle impostazioni originarie del progetto rotatoria - non si esime da un netto apprezzamento del progetto alternativo (in termini persino elogiativi): forte semplificazione, riduzione delle manovre possibili, semplicità delle immissioni laterali (da Via Paleocapa e Bixio) e degli attraversamenti pedonali con un solo semaforo a tempo o neppure quello, conferma della riduzione dello spazio destinato a strada ( e perciò più disponibilità a verde o area pedonale), efficacia quindi della soluzione proposta sia quanto a prestazioni trasportistiche che a tempi di attesa all'incrocio, vantaggio, infine, anche per quanto riguarda i costi.
Il "recupero" delle impostazioni originarie del progetto rotatoria viene tentato nello studio ampliando l'area di valutazione della situazione viabilistica per evidenziare l'impatto (i danni) che il progetto creerebbe su strade e aree contermini; in sostanza facendo leva sulla contrapposizione degli abitanti di tali aree contermini (Via Garibaldi, Via Spallanzani) agli abitanti di Piazza Saint Bon.
In fin dei conti viene rovesciato il discorso dei beneficiari e di chi ne fa le spese: si intende dimostrare che è la soluzione alternativa che crea problemi, scaricando oneri su zone contermini, e non viceversa. Infatti, é la successione di provvedimenti attuati, o proposti col progetto dell'Amministrazione (pedonalizzazione di Piazza Garibaldi e del tratto di Via Fiume, Via Torino, riduzione del traffico in Via Garibaldi, dirottamento del traffico per la Stazione dal tradizionale percorso Via Garibaldi via XX settembre a quello di Via Nino Bixio, all'origine delle attuali maxicode in Piazza Saint Bon) che con la rotatoria scarica tutto su Piazza Saint Bon: questa, con la rotatoria, è destinata ad un crescente richiamo di traffico come ben evidenzia la relazione dell'ing.Rinaldi, sia adducendo nuovi consistenti flussi astutamente taciuti in fase di presentazione della rotatoria, sia smentendo impostazioni precedenti di flussi da indirizzare diversamente, che venivano date per acquisite.
Si legge nella relazione Rinaldi: "Il PUT in approvazione ipotizza il senso unico direzione monte nella via Fiume", ma subito subito dopo l'indicazione è contraddetta .. "ma ipotizza altresì la possibilità di raggiungere la Stazione attraverso la via Bixio", e poi "in fase di studio della rotatoria, su richiesta dell'ATC si è pensato di sostituire il ruolo della Via Bixio con la Via Milano".
Quindi la scelta del senso unico direzione monte in Via Fiume, che avrebbe dovuto essere uno dei punti cardine della revisione del PUT, va a farsi benedire perché, almeno per tutto il tratto da Via Milano a Piazza Saint Bon, in Via Fiume transiteranno in direzione mare non, come era stato ipotizzato, quel singolo Bus o mezzo di emergenza proveniente da Chiappa o Fossitermi e diretto a Via Bixio (ché non vi sono linee dal ponte della Scorza dirette al piazzale della Stazione), ma vi transiteranno tutti i mezzi, da più parti provenienti, diretti alla Stazione. E si tratterà, si legge nella relazione, "di chi proviene dall'asse Pegazzano/Rebocco/Chiappa e dalla Val di Magra" per il quale "l'accesso alla Stazione è garantito dalla direttrice Gramsci Bixio (o Milano - Fiume, secondo quanto genialmente richiesto da sedicenti "cittadini di Via Milano"), comunque sempre mediante la rotatoria di Piazza Saint Bon.
"La. stessa direttrice è da utilizzarsi - si legge ancora nella relazione - per i bus che, provenienti dal centro, devono dirigersi in Stazione.. (La Stazione Ferroviaria Centrale della Spezia, è un nodo di traffico di. rilevante importanza, densamente abitata nell'intorno - rincara la dose - con previsione di costruzione nel breve termine di due rilevanti strutture di parcheggio)".
E, come se non bastasse, getta uno sguardo sul futuro prossimo, 2003, "quando, aperto il primo lotto della tangenziale dalla Chiappa al Felettino, non è difficile ipotizzare - è scritto nella relazione - che coloro che provengono dalla zona Felettino e da Buonviaggio (quindi da tutta la Val di Magra) per raggiungere la Stazione Centrale troveranno più agevole percorrere alcuni chilometri di strada con velocità media elevata e priva di ostacoli (la nuova tangenziale) piuttosto che attraversare tutta la città. Questi flussi andranno ad aumentare considerevolmente le relazioni tra la zona nord della città (Fossitermi) e la Stazione"....(presumibilmente secondo la direttrice Via Fiume a doppio senso, oppure Via Ferrari, Gramsci, Bixio, o Milano come richiesto.., Fiume, Saint Bon!)
E pensare che lo stesso ing. Rinaldi, nella riunione del 27 giugno che approvò il progetto alternativo, alla richiesta di spiegare le funzioni della rotatoria secondo il progetto proposto alla consultazione, aveva risposto evasivamente riferendosi a "un domani, non si sa mai..", tacendo sulle intenzioni vere che adesso vengono dettagliatamente rivelate accreditando i sospetti già diffusi fra gli abitanti di Piazza Saint Bon (che, non a caso, si erano opposti al progetto, allarmati per i flussi di traffico che la rotatoria, ritenevano, avrebbe incrementato).
In effetti la citata relazione non manifesta reticenze, tanto diffuso allarmismo non induce alcuna preoccupazione per gli abitanti della zona sui quali il progetto di rotatoria scarica tutte queste conseguenze. Il discorso è capovolto: il rifiuto della rotatoria impedirebbe di scaricare su Piazza Saint Bon, Via Fiume, Via Bixio (o Via Milano ...a scelta!) tutti questi guai e lascerebbe alle relative altre zone ed all'Amministrazione di riflettere e ricercare proposte alternative.
Ha dell'incredibile il fatto che, dopo tante chiacchere "ambientaliste", si ritenga "essenziale" la possibilità di far passare tutta quella mole di traffico, illustrata con tanta enfasi, da vie centrali e di portata limitata (quali Gramsci, Bixio, Milano ecc..) poiché - si dice - "blindare completamente l'accesso alla zona Stazione-Vicci per chi proviene dalla zona Nord della città imporrebbe conseguentemente il trasferimento di tutti questi traffici attraverso l'itinerario Amendola - Garibaldi - Spallanzani con l'effetto di caricare le già cimentate strade. Cade così un altro dei caposaldi del PUC, decantato fin dall'inizio, quello dell'utilizzazione dei "viali esterni" (e si spiega forse con questa scarsa convinzione degli amministratori, il fatto che, malgrado le insistenti richieste fin dal primo varo del PUT, non si sia mai provveduto a far funzionare i cosiddetti "semafori intelligenti" o a deviare il traffico al ponte della Scorza). Appare, del resto incomprensibile, che vengano preferite strade strette e già vicine alla congestione, come la via Nino Bixio, per ridurre, invece, il Viale Garibaldi a unica corsia e zona di parcheggi, rinunciando alla ricerca di soluzioni alternative anche per la circolazione nella Via Spallanzani.
Conclusione:
Quello che occorre è ricercare una soluzione unificante. Non si può fare gioco sulle contrapposizioni di abitanti di una strada contro l'altra (dicendo, come è stato detto autorevolmente: "sono venuti quelli di Via Spallanzani, quelli di Via Milano", ecc.).
Nel progetto del Comune vi sono benefici per certe zone ed é bene, ma non si può scaricarne le conseguenze su altre: da qui il rifiuto degli abitanti di Piazza Saint Bon.
Noi del "gruppo tematico" e del Comitato, abbiamo contribuito a dare una direzione seria al movimento. Abbiamo fatto uno sforzo propositivo e unificante che non può essere disconosciuto: abbiamo elaborato una proposta sull'intersezione di Piazza Saint Bon che, come abbiamo visto, è seriamente apprezzata anche dal tecnico comunale. E quando nella riunione sono state presentate lamentele per Via Milano siamo stati noi a farcene carico seriamente proponendo un selezione dei traffici per indirizzarne parte su Via Castelfidardo (cosa che diverrebbe problematica se si accettasse la geniale proposta di invertire il senso delle due vie Bixio e Milano...). Anche ai rappresentanti del Comitato Spallanzani presenti alla riunione abbiamo suggerito la selezione delle linee atc per la Stazione e anche loro hanno votato la decisione di accantonare la rotatoria per adottare il nostro progetto: una decisione che - ripetiamo - è stata unanime.
I fatti dimostrano, dunque, che c'è la possibilità di una ricerca ulteriore, per una soluzione largamente condivisa.
Se ci sono stati dei ripensamenti, magari artificiosamente alimentati, ,noi siamo per ricercare, comunque, ancora una soluzione unificante.
Quello che non si può accettare è che per ogni difficoltà ancora da risolvere si intenda tornare sempre al punto di partenza, alla rotatoria che i più diretti interessati, gli abitanti della zona, non vogliono e ne hanno dimostrato limiti e pericolosità.
Occorre, pertanto, ricercare una soluzione condivisa, unificante.
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Da "Il Secolo XIX" del 6 giugno 2001
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Contro la rotatoria Il Comitato di Piazza Saint Bon ed il "Gruppo tematico sui problemi del centro storico"
Relazione presentata dalla prof. Giovanna Accialini nell'assemblea del 4 giugno (presenti il Sindaco e l'Assessore Cozzani con il Presidente della Circoscrizione ed i tecnici del Comune) al Centro anziani di Via Corridoni per motivare il parere contrario al progetto di rotatoria:
L'assemblea promossa dalla Circoscrizione sui problemi della viabilità esprime parere contrario al progetto di rotatoria proposto. Con essa Piazza Saint Bon sarebbe chiamata a fare le spese delle ristrutturazioni di vie e piazze per le quali si adottano, invece, provvedimenti volti a migliorare la vivibilità, eliminando o riducendo traffico ed inquinamento.
La rotatoria non è necessaria: esiste ed è stata indicata diversa possibilità di razionalizzare i flussi di traffico indispensabili, senza incentivarne altri. La rotatoria di Piazza Saint Bon, infatti, in quella collocazione, in pieno centro e lungo una direttrice di traffico già pesantemente gravata, finisce per richiamare altro traffico anziché snellirlo e disincentivarlo.
Si dà atto che nel progetto presentato i pini vengono risparmiati (ci si augura, quindi, che venga anche definitivamente accantonata ogni idea di loro sostituzione).
Ma la piazza non è solo l'aiuola dei pini (che pure verrebbe ad essere almeno "smussata"): la piazza è l'insieme dell'area, compreso il largo stradale e l'aiuola delle palme che verrebbe ad essere in parte eliminata per far posto alla rotatoria.
Così, di fronte alla pineta ove attualmente già scorrono due corsie stradali che "tagliano" l'insieme della piazza, con la rotatoria se ne avrebbero quattro (due cerchi concentrici) più che raddoppiando in quel punto l'"ingombro" stradale. Tutta la parte centrale dell'area verrebbe così destinata ad una rotatoria, una enorme barriera materiale e psicologica per i pedoni, rendendo loro pressochè impossibile l'attraversamento e finendo per spezzare proprio quella "continuità pedonale dalla Stazione al mare" vantata fra gli obiettivi della revisione del P.U.T.
La rotatoria deturpa l'insieme dell'area che appare nelle vecchie fotografie in tutta la sua luminosità in un tutt'uno con l'aiuola antistante il palazzo Calderai, e che ancora dovrebbe potersi presentare al viaggiatore in arrivo come il biglietto da visita della Spezia.
L'Amministrazione, che sta lodevolmente ristrutturando vie e piazze del centro, non può proporre per noi una soluzione tanto contraddittoria con quanto va realizzando nel resto della città.
Il progetto deve pure essere considerato in connessione con altre modifiche proposte alla viabilità della zona, anche se parrebbe più opportuno rinviare mutamenti radicali a dopo che fosse completata la variante Aurelia e concretamente predisposto un sistema adeguato di parcheggi a corona.
Un progetto di riorganizzazione della circolazione dovrebbe, dunque, ora limitarsi fondamentalmente alla deviazione a destra (su via Aldo Ferrari in direzione viale Amendola) del traffico in entrata al ponte della Scorza e al senso unico verso monte in via Fiume, orientando su questa direttrice il traffico proveniente dalla galleria, quello proveniente da Via Nino Bixio e quello proveniente dalla stazione (Via Paleocapa), senza l'ipotizzata corsia in Via XX settembre nella direzione mare e senza bisogno di rotatoria.
Il traffico verso la Stazione anche proveniente da monte dovrebbe, infatti, giungervi attraverso il Viale Garibaldi e Via XX settembre, come avveniva prima della recente modifica del traffico apportata all'incrocio Via Bixio - Via Paleocapa.
Deve essere mantenuta l'attuale direzione alla Via Nino Bixio, anche per disincentivarne l'uso dal flusso di traffico proveniente dalla galleria (che va, invece, dirottato, come quello proveniente dalla stazione, verso Via Milano o il ponte della Scorza).
La riorganizzazione della viabilità all'interno del quadrilatero Via Fiume, Via Ferrari, Viale Amendola, Viale Garibaldi ai fini della cosidetta "moderazione" del traffico, non dovrà creare eccessive difficoltà che penalizzerebbero ancora una volta la zona di Piazza Saint Bon, rendendo difficoltoso, per esempio, il percorso delle linee di mezzi pubblici diretti alla stazione (per le quali è opportuno sollecitare all'ATC una riduzione).
Anche il Viale Garibaldi e le strade che scendono perpendicolarmente per innestarvisi (Via Roma o Via Gramsci), non potranno essere ridotte ad unica corsia, ma dovranno necessariamente prevedere, a lato della corsia normale, anche una per mezzi pubblici per ovviare a rischi ed emergenze altrimenti insuperabili.
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Da "Il Secolo XIX" del 4 giugno 2001
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Da "Il Secolo XIX" del 7 marzo 2001
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Da "La Nazione" del 28 marzo 2001
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