Buongiorno a tutti.
Qualche parola di presentazione per dire "perché" e "come" questo incontro, voluto e preparato dall'Associazione culturale "Gruppo tematico Speziacentrostorico", dall'Ordine degli architetti della provincia e dalla Terza Circoscrizione del Comune.
Il "Gruppo tematico" è noto ormai in citttà, ad una anno dalla sua costituzione, per un complesso di riflessioni e prese di posizione sulle problematiche del centro città, costruite in assemblee aperte e delle quali la stampa ha dato man mano notizia.
Si tratta, voglio ribadirlo, di un un "Gruppo" aperto, propositivo, senza vincoli di parte. Ha lavorato nell'anno trascorso dalla sua costituzione, su temi proposti alla discussione nelle ricordate assemblee, con l'obiettivo del coinvolgimento più ampio (ed ha ricevuto così, negli incontri costruiti con il "passa-parola" apporti e contributi preziosi di tecnici, professionisti, cittadini amanti della proria città).
Si è letto in qualche articolo di stampa che annunciava l'iniziativa, che con la costituzione in Associazione e con l'incontro di oggi, il "gruppo tematico" ha tagliato un traguardo.
Ed è vero.
Abbiamo deciso di costituirci in Associazione culturale per essere riconosciuti ufficialmente ed anche per poter iniziare, autotassandoci come soci, (con il tesseramento, aperto a tutti coloro che vorranno aderire), a poter disporre di un minimo di risorse per uscire con una presentazione pubblica della nostra iniziativa e delle nostre elaborazioni.
Ecco l'incontro di oggi!
Intendiamo presentare idee e proposte che delineano un grande disegno di ristrutturazione nel rapporto della città con il mare e con la "sua storia", proposte relative in particolare a tutto il fronte mare e alla linea di "confine" della città con l'Arsenale. Si tratta del risultato di un lavoro di ricerca e confronto che oggi presentiamo alle Amministrazioni di competenza (Comune, Provincia ed Autorità Portuale) e perciò al Sindaco Giorgio Pagano, al Presidente della Provincia Pino Ricciardi e al Presidente del Porto Giorgio Bucchioni.
Ci conforta la partecipazione di eminenti personalità della cultura; dell'Ammiraglio Pino Celeste già Direttore del Museo Navale, di Piero Donati della Soprintendenza ai beni artistici e storici della Liguria, incaricato della ristrutturazione del Museo e del Prof. Paolo Cevini, docente di storia dell'architettura comtemporanea all'Università di Genova, autore della bella monografia, edita nel 1984, sulla storia urbana della Spezia.
Ringrazio tutti loro.
Ringrazio i relatori, arch. Carlo Paladini, Presidente dell'Associazione culturale "Gruppo tematico Speziacentrostorico" (della quale io sono Vice-Presidente), Gianfranco Marinaro della medesima Associazione e Giancarlo Ratti, relatore per l'Ordine degli architetti della provincia.
Ringrazio il Presidente dell'Ordine arch. Roberto Tartarini e Paolo Carozzi Presidente della Terza Circoscrizione del Comune che, assieme a noi, sono promotori dell'incontro.
Anche sui contenuti, la stampa ha doverosamente informato. Si tratta della proposta di ristrutturazione del "fronte mare" ("primo bacino, Viale Italia e giardini, porticciolo, Molo Mirabello) e della rinaturalizzazione e navigabilità del primo tratto del Lagora, del Museo Navale ecc. sul "fronte" Arsenale. Che poi non si tratta di "fronti", ma più propriamente di "punti di saldatura" fra la città e il Golfo tramite la Calata Paita e la Morin, saldatura della città con la sua storia e con l'Arsenale nel caso del Lagora.
La nostra proposta è già stata largamente apprezzata come una proposta fortemente innovativa. Essa va oltre la dimensione essenzialmente urbanistica entro cui si è sviluppata finora l"iniziativa del "gruppo tematico": propone anche valori storici e culturali, valori ambientali e turistici, oltre che urbanistici.
Essa muove da una lettura storica della formazione della città, per avvalorarne, da questa, le scelte che proponiamo per l'immagine della Spezia futura. E' un salto culturale quello che proponiamo, anche nella metodologia dell'impostazione dei problemi, con la valorizzazione di tratti significativi della storia cittadina, come fa Marinaro, andando nella sua trattazione, oltre gli stereotipi consueti (Chiodo, l'Arsenale ecc.), per approfondire la ricerca sui modi come si è formata la struttura della città, il fronte mare ecc..
Sollecitiamo, perciò, l'impegno, nei consessi elettivi, nelle Amministrazioni, anche nella prospettiva, a superare il contingente, misurarsi con grandi temi, grandi obiettivi come quelli da noi proposti, cosa che oggi è possibile, anche grazie ai risultati fin qui acquisiti dal lavoro delle Amministrazioni.
La richiesta fondamentale è una, riguarda la partecipazione: dare attuazione davvero al criterio della "progettazione partecipata", a cominciare dalle proposte di cui discutiamo quest'oggi.
Come dirà Paladini, non riteniamo nostro compito presentare progetti urbanistici-architettonici, né limitarci a sollecitare alle amministrazioni l'assegnazione di un incarico per questa o quell'opera. Riteniamo invece essenziale aprire un grande dibattito in città, che muova dalla sua storia e dai suoi sogni, per dettare le linee sulle quali conferire incarichi, con il massimo coinvolgimento possibile di tecnici e professionisti locali, per progettare insieme il nuovo volto della Spezia futura.
Aldo Giacché
(16 febbraio 2002)
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